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Dott.ssa Valentina Rodolfi Psicoanalista della relazione

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adolescenza · parma · psicoterapia · valentina rodolfi

Quando rivolgersi a uno Psicoterapeuta per adolescenti?

26 giugno 201730 agosto 2022 Valentina RodolfiLascia un commento

E’ esperienza comune che nel corso della vita ci si trovi a dover affrontare delle situazioni che mettono scompiglio in ciò che fino a quel momento veniva vissuto con routinaria normalità. Pensiamo per esempio a un lutto, alla perdita del lavoro, al vuoto per l’uscita di casa di un figlio ormai adulto…

Molto spesso le persone trovano in loro stesse le risorse per far fronte a questi eventi perturbanti e a ripristinare in tempi relativamente brevi e senza eccessiva fatica un certo status quo. 

Alcuni di questi eventi sono inaspettati e imprevedibili, altri sono assolutamente attesi; tra questi ultimi possiamo collocare l’ingresso nella pubertà di un figlio.

L’Adolescenza (con la A maiuscola), è il tema su cui si concentra il mio interesse e la mia formazione e gli Adolescenti sono coloro a cui il mio intervento è diretto.

Ma che cos’è l’adolescenza? e chi sono gli adolescenti?

Sono domande la cui risposta appare semplice e intuitiva, ma che in realtà, se ben esaminate, comportano tutta una serie di implicazioni complesse che la letteratura psicologica da tempo sta cercando di sviluppare.

Tentare di esaurire in questa sede l’argomento sarebbe di poca utilità ed estremamente riduttivo. Tutti noi abbiamo un’idea personale di cosa sia l’adolescenza, e al di là delle considerazioni accademiche, ogni giorno entriamo in contatto in modo più o meno diretto con i ragazzi che popolano i nostri contesti di vita. Ognuno di noi ha delle idee su cosa significhi essere adolescente, fosse anche per il semplice motivo che l’abbiamo in prima persona vissuta (o la stiamo vivendo).

È possibile anche che la prima cosa che ci venga in mente rispetto a questa fase sia l’estrema difficoltà nel comprenderne le logiche sottostanti.

È abbastanza frequente sentire gli adulti lamentarsi di quanto i ragazzi siano incomprensibili ed enigmatici e dell’estrema fatica di trovare un canale comunicativo efficacie per mettere in contatto generazioni che sembrano distanti anni luce tra loro.

Di certo il tema delle differenze tra generazioni non è una novità, seppur è necessario tenere presente che ogni generazione si configura rispetto a quella che la precede o la segue a suo modo. Lo psichiatra Pietropolli Charmet in questa intervista ne chiarisce alcuni aspetti I genitori e l’adolescenza incomprensibile

In ogni caso qualsiasi genitore con un figlio adolescente potrà confermare la fatica nell’accompagnare il ragazzo attraverso questa fase. L’adolescenza pur essendo un evento atteso e carico di aspettative da parte di tutta la famiglia a volte segna anche il passaggio tra ciò che fino a un momento prima appariva comprensibile e sicuro a ciò che comprensibile e sicuro non è più.

L’adolescenza mette davvero tutti a dura prova. E’ un’epoca di importanti cambiamenti che nella maggior parte dei casi è possibile elaborare e integrare in una nuova idea di sè. 

Può capitare però che qualcosa si inceppi, che non si riesca più a procedere e che tornare indietro sia impossibile. Succede che agli eventi non sia più possibile attribuire un significato, che ci si metta in pericolo, che non si riesca più a stare nè con gli altri nè con se stessi, che si percepisca la relazione con l’altro come una gabbia, che ci si senta inadeguati…

E allora a volte ci si sente persi e che il senso di smarrimento coinvolga tutti, dal ragazzo, alla famiglia, agli insegnanti e agli amici.

Cosa sta capitando? perchè a me? perchè a noi?

Quando ricevo per la prima volta un ragazzo, non di rado capita che il genitore che l’accompagna mi dica “non so cosa gli stia capitando, e allora abbiamo deciso che forse era il caso di parlare con qualcuno”.

Rivolgersi a uno specialista non è un segno di debolezza, ma al contrario il primo passo per riprendere in mano la propria vita. E’ una decisione che può segnare una svolta davvero importante e vantaggiosa per la vita di tutti.

Lavorare con qualcuno perchè ci aiuti a ritrovare dei significati laddove ci sembrava che il senso delle cose fosse perduto è un’esperienza certamente faticosa ma gratificante per il ragazzo, che può arrivare a scoprire che dietro alla propria sofferenza esiste un mondo ricco e pieno di opportunità che prima non era possibile vedere.

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Come lavoro!

26 giugno 201730 agosto 2022 Valentina RodolfiLascia un commento

Molto spesso chi arriva per un primo colloquio porta con sè tutta una serie di credenze e aspettative su quello che si suppone dovrà succedere.

“Mi farà delle domande?”, “Dovrò parlare di cose di cui non voglio?”, “E se non so cosa dire…?”, “Quello che dico verrà riferito ad altri?” ecc ecc sono alcune delle preoccupazioni più frequenti tra i ragazzi che non di rado vivono il primo incontro con lo Psicoterapeuta come una vera e propria tortura, o nel migliore dei casi come un’imposizione e un’invasione nel loro privato.

L’esperienza clinica mi ha insegnato però che tutte queste sono preoccupazioni che, nella maggior parte dei casi, perdono di intensità proprio durante il primo colloquio, e questo avviene per una serie di ragioni importanti che costituiscono le basi metodologiche e operative del mio orientamento clinico e del mio modo di lavorare.

Vediamone alcune:

  • Il lavoro psicologico NON deve in ALCUN CASO essere impostato sulla coercizione. Dimmi quello che vuoi, menti se lo vuoi fare oppure non parlare, è un tuo diritto!
  • Nulla di quello che dirai sarà riferito a terzi, sempre che tu non lo voglia (tranne in quei casi in cui la tua incolumità o quella di altri siano oggettivamente a rischio)
  • Non ci sono cose di te che non siano interessanti! Tutto quello di cui parleremo ci aiuterà a capire chi sei e come sei fatto, dalla musica ai film che guardi, a come ti vesti alle tue materie preferite o quelle che non sopporti proprio…
  • Le domande che ti farò serviranno ad approfondire certi aspetti di te, ma te le farò solo se ce ne sarà bisogno e quando sentiremo che sarà il momento giusto…in ogni caso, come dicevamo prima, è tuo diritto non rispondere!

Ci si potrebbe allora chiedere qual è il compito del terapeuta se APPARENTEMENTE sembra non fare nè volere nulla.

L’obiettivo del terapeuta è quello di capire come sei fatto e renderlo esplicito anche a TE in modo da poter mettere a fuoco quegli aspetti della tua vita che ti fanno soffrire ma ai quali non sai attribuire un significato chiaro.

Lo Psicoterapeuta non ti darà dei consigli (che poi tutti li chiedono ma nessuno li vuole davvero!) ma ti aiuterà a capire meglio te stesso in modo che tu possa prendere in mano la tua vita…scoprirai di avere un potere su di essa e di non essere vittima passiva degli eventi, indipendentemente dalla tua età.

Non sarà sempre facile, ma sarà sempre POSSIBILE scoprire te stesso se lo vorrai!

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Psicologo o psicoterapeuta?

24 giugno 201730 agosto 2022 Valentina RodolfiLascia un commento

Prima di tutto è importante rispondere alla domanda che con più frequenza mi si rivolge durante il primo colloquio: “che differenza c’è tra psicologo e psicoterapeuta?”.
E’ in effetti una questione su cui c’è ancora parecchia confusione e quindi è necessario chiarire.
Lo psicologo è un professionista che ha studiato 5 anni, ha svolto un tirocinio professionalizzante della durata di un anno e in fine, avendo superato l’esame di stato è iscritto all’Ordine degli Psicologi della regione di appartenenza.
Lo psicoterapeuta è uno psicologo (che ha quindi concluso lo stesso iter di qui sopra)o eventualmente un medico, che ha conseguito un diploma di specializzazione presso una scuola di specializzazione riconosciuta MIUR ottenendo la qualifica di Psicologo Psicoterapeuta.
La differenza dal punto di vista pratico è che uno psicologo, pur potendo operare nei più svariati campi, può fare valutazioni, diagnosi e supporto psicologico, ma non è abilitato alla psicoterapia che invece si configura come un processo trasformativo per l’individuo.
Quindi uno psicoterapeuta può intervenire per agevolare quei processi che stimolano la conoscenza di sè, la messa a fuoco del particolare disagio che si sta vivendo, e la modificazione di quei meccanismi rigidi e ripetitivi a favore di una maggior flessibilità ed adattabilità dell’individuo nel suo contesto di vita.
Psicologo e Psicoterapeuta hanno lo stesso obiettivo che è quello di promuovere benessere psicologico della persona, ma lo fanno con strumenti diversi lavorando su diversi livelli di complessità.
E’ di estrema importanza rivolgersi al professionista giusto in base alle proprie necessità, ed è altrettanto importante, prima di affidarsi a qualcuno, verificare le sue credenziali.
Il sito dell’Ordine Psicologi Emilia Romagna (o della propria regione di appartenenza) è uno strumento indispensabile per verificare le credenziali del professionista individuato. Ad ogni nominativo corrisponde una scheda personale che riporta il nulla osta all’esercizio della professione, gli ambiti di intervento dichiarati dal professionista, e se esso possieda la qualifica di Psicologo o di Psicologo Psicoterapeuta.

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DOMANDE E RISPOSTE

  • Io sono fatto così, non posso cambiare/le persone non possono cambiare/nessuno può cambiare un’altra persona!
  • Non ho bisogno di andare in terapia, se ho bisogno di parlare mi bastano gli amici/la famiglia/il mio compagno…
  • Io non ho bisogno dello psicologo! Faccio da me!
  • Speriamo che con lei si apra…
  • E’ un’emergenza…anzi no!

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per appuntamenti 3498431980

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