L’ISTAT stima che il 21% delle donne tra i 16 e il 70 anni, in Italia, abbia subito almeno una volta una qualche forma di abuso sessuale. Parliamo di 4 milioni e mezzo di donne.
4.000.000 e 500.000 donne.
La violenza sessuale è un tema che riguarda tutti, che colpisce tutti, e del quale mi sono sempre astenuta dal parlare perché è un tema difficile, complesso e controverso, anche se mi riguarda in prima persona, come donna, madre di una bambina e operatrice della salute mentale pur non faccendo parte di quei 4 milioni e mezzo.
Oggi però una cosa la voglio dire.
E voglio dire BASTA!
Basta a tutto il carosello che si crea intorno a queste storie e alla fame di dettagli prurigginosi, basta puntare il dito, basta a “lo voleva poi se n’è pentita e ora chiede soldi”, basta alle difese basate sulla consensualità, basta a “era una facile”, basta al branco che si autoprotegge e autoalimenta, basta ai padri deliranti e urlatori, basta alle madri che raccolgono confidenze di figlie (a volte solo bambine) a cui non credono, basta a “ci volevamo solo divertire”, basta al tacere tutto per timore di uno scandalo in famiglia. Basta a tutto per favore.
Ci sono donne che mentono? Si certo. Ci sono donne che fanno orge e poi se ne pentono e denunciano tutti? Non lo so ma immagino possa succedere. E quindi? Ora, tralasciamo pure il fatto che questi eventi abbiano un’incidenza sul totale pressoché irrilevante, ma è a questo serve la giustizia, a verificare quanto una persona sia credibile e ad accertarne il danno subito ed eventualmente i colpevoli. Cosa c’entrano tutti gli altri?
A far passare sempre la donna come la manipolatrice o come quella che cambia idea in un diabolica premeditazione NO, non ci sto più.
E mi disgusta, mi indigna, mi nausea essere costretta a sentire sempre il solito ritornello “era consensuale”.
No. Se sei ubriaca e in 5 fanno sesso con te non è consensuale, se avete concordato il pagamento e poi ti massacra di botte non te la sei cercata, se non hai urlato per fermare la violenza, se eri troppo piccola per capire e chi avrebbe dovuto proteggerti non l’ha fatto, se eri “troppo provocante”, se vivi liberamente la tua sessualità, no, non è colpa tua.
E adesso basta per favore. È il momento di dire BASTA.