” «Che dobbiamo fare, Albertine?» lei sorrise e dopo una breve esitazione rispose «Ringraziare il destino, credo, di essere usciti incolumi da tutte le nostre avventure… da quelle vere e da quelle sognate». «Ne sei proprio sicura?» chiese Fridolin. «Tanto sicura da presentire che la realtà di una notte, e anzi neppure quella di un’intera vita umana, non significano, al tempo stesso, anche la loro più profonda verità». «E nessun sogno» disse egli con un leggero sospiro «è interamente sogno»”.
Doppio sogno, Arthur Schnitzler, 1926