E’ esperienza comune che nel corso della vita ci si trovi a dover affrontare delle situazioni che mettono scompiglio in ciò che fino a quel momento veniva vissuto con routinaria normalità. Pensiamo per esempio a un lutto, alla perdita del lavoro, al vuoto per l’uscita di casa di un figlio ormai adulto…
Molto spesso le persone trovano in loro stesse le risorse per far fronte a questi eventi perturbanti e a ripristinare in tempi relativamente brevi e senza eccessiva fatica un certo status quo.
Alcuni di questi eventi sono inaspettati e imprevedibili, altri sono assolutamente attesi; tra questi ultimi possiamo collocare l’ingresso nella pubertà di un figlio.
L’Adolescenza (con la A maiuscola), è il tema su cui si concentra il mio interesse e la mia formazione e gli Adolescenti sono coloro a cui il mio intervento è diretto.
Ma che cos’è l’adolescenza? e chi sono gli adolescenti?
Sono domande la cui risposta appare semplice e intuitiva, ma che in realtà, se ben esaminate, comportano tutta una serie di implicazioni complesse che la letteratura psicologica da tempo sta cercando di sviluppare.
Tentare di esaurire in questa sede l’argomento sarebbe di poca utilità ed estremamente riduttivo. Tutti noi abbiamo un’idea personale di cosa sia l’adolescenza, e al di là delle considerazioni accademiche, ogni giorno entriamo in contatto in modo più o meno diretto con i ragazzi che popolano i nostri contesti di vita. Ognuno di noi ha delle idee su cosa significhi essere adolescente, fosse anche per il semplice motivo che l’abbiamo in prima persona vissuta (o la stiamo vivendo).
È possibile anche che la prima cosa che ci venga in mente rispetto a questa fase sia l’estrema difficoltà nel comprenderne le logiche sottostanti.
È abbastanza frequente sentire gli adulti lamentarsi di quanto i ragazzi siano incomprensibili ed enigmatici e dell’estrema fatica di trovare un canale comunicativo efficacie per mettere in contatto generazioni che sembrano distanti anni luce tra loro.
Di certo il tema delle differenze tra generazioni non è una novità, seppur è necessario tenere presente che ogni generazione si configura rispetto a quella che la precede o la segue a suo modo. Lo psichiatra Pietropolli Charmet in questa intervista ne chiarisce alcuni aspetti I genitori e l’adolescenza incomprensibile
In ogni caso qualsiasi genitore con un figlio adolescente potrà confermare la fatica nell’accompagnare il ragazzo attraverso questa fase. L’adolescenza pur essendo un evento atteso e carico di aspettative da parte di tutta la famiglia a volte segna anche il passaggio tra ciò che fino a un momento prima appariva comprensibile e sicuro a ciò che comprensibile e sicuro non è più.
L’adolescenza mette davvero tutti a dura prova. E’ un’epoca di importanti cambiamenti che nella maggior parte dei casi è possibile elaborare e integrare in una nuova idea di sè.
Può capitare però che qualcosa si inceppi, che non si riesca più a procedere e che tornare indietro sia impossibile. Succede che agli eventi non sia più possibile attribuire un significato, che ci si metta in pericolo, che non si riesca più a stare nè con gli altri nè con se stessi, che si percepisca la relazione con l’altro come una gabbia, che ci si senta inadeguati…
E allora a volte ci si sente persi e che il senso di smarrimento coinvolga tutti, dal ragazzo, alla famiglia, agli insegnanti e agli amici.
Cosa sta capitando? perchè a me? perchè a noi?
Quando ricevo per la prima volta un ragazzo, non di rado capita che il genitore che l’accompagna mi dica “non so cosa gli stia capitando, e allora abbiamo deciso che forse era il caso di parlare con qualcuno”.
Rivolgersi a uno specialista non è un segno di debolezza, ma al contrario il primo passo per riprendere in mano la propria vita. E’ una decisione che può segnare una svolta davvero importante e vantaggiosa per la vita di tutti.
Lavorare con qualcuno perchè ci aiuti a ritrovare dei significati laddove ci sembrava che il senso delle cose fosse perduto è un’esperienza certamente faticosa ma gratificante per il ragazzo, che può arrivare a scoprire che dietro alla propria sofferenza esiste un mondo ricco e pieno di opportunità che prima non era possibile vedere.